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Abiti civili 2014: proponiamo i «buoni vestiario»

Abiti civili 2014: proponiamo i «buoni vestiario»

Il Segretario generale scrive al Vice Capo Marangoni: vantaggi per i poliziotti e l’Amministrazione

 

Al  Sig. Vice Capo della Polizia – Vice direttore generale della pubblica sicurezza con funzioni vicarie

                      Prefetto Alessandro Marangoni

R o m a

Oggetto: fornitura abiti civili al personale della Polizia di Stato anno 2014.

–  Proposta emissione “buoni vestiario” spendibili presso catena abbigliamento convenzionata.

Signor Vice Capo Vicario,
nell’apprezzare l’impegno ad effettuare, nei prossimi mesi, la fornitura di abiti civili per il personale della Polizia di Stato avente diritto in base alle vigenti disposizioni che Ella ha assunto nell’incontro del 17 luglio scorso con le organizzazioni sindacali – a modifica di un pregresso e non condivisibile orientamento – siamo a proporLe di abbandonare quest’anno le prassi precedentemente adottate che, come noto, da un lato comportano notevoli problematiche organizzative a carico degli Uffici che devono selezionare fornitori e capi da includere e, dall’altro, spesso lasciano insoddisfatti i diretti interessati sia a causa dell’assai ridotta possibilità di scelta dei capi che, non di rado, dalle loro non soddisfacenti fattura e qualità.

Sappiamo che l’ideale sarebbe erogare direttamente agli aventi diritto il controvalore della fornitura, ma conosciamo anche le problematiche che rendono non percorribile una strada che assimilerebbe le somme corrisposte ad emolumenti sia perché andrebbero deliberati in sede di contrattazione collettiva, attingendo ad appositi capitoli, sia perché verrebbero assoggettati a contribuzione assistenziale e previdenziale, nonché a tassazione sul reddito delle persone fisiche – che contribuirebbero ad innalzare – facendo si che per ogni euro speso dall’Amministrazione, meno di quaranta di centesimi giungerebbero in concreto al poliziotto.

Tutte queste problematiche possono però essere superate stipulando una convenzione con un’azienda che commercializza abbigliamento dotata di un’ampia rete di vendita diffusa sul territorio nazionale, magari con possibilità di acquistare anche tramite internet come, a puro titolo di esempio, Oviesse o Benetton.

L’Amministrazione non avrebbe dunque altro onere che stipulare la convenzione ed emettere “buoni vestiario” a favore dei nominativi preventivamente segnalati dai competenti uffici, mentre i diretti interessati potrebbero utilizzare i buoni sull’intero territorio nazionale o – volendo – via web, potendo così scegliere liberamente i capi preferiti ed altresì fruire di tutte le agevolazioni, come ad esempio saldi e promozioni.

Appare altresì evidente che, in aggiunta a ciò, una qualsiasi società che potesse contare su acquisti di capi di abbigliamento per 1.750.000 euro, a titolo di sconto quantità emetterà di certo “buoni vestiario” per un valore sensibilmente superiore, aggiungendo così un ulteriore vantaggio a questa opzione.

Restando quindi in attesa di un cortese quanto tempestivo riscontro alla presente l’occasione è gradita per inviare i più cordiali saluti.

 

        Il Segretario generale

                 Oronzo Cosi

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