Apertura trattative nuovo Accordo nazionale quadro

    Prima di entrare nel meritova innanzitutto chiarita e ribadita la piena legittimità dell’Anq vigente

     

    Ieri, presso il Ministero dell’Interno, si è svolto il primo incontro tra una delegazione del Dipartimento della P.S. e le Organizzazioni sindacali per avviare il tavolo di confronto che dovrebbe portare alla modifica del vigente Accordo Nazionale Quadro del 2009.
    La delegazione del Dipartimento era composta dal Vice Capo Vicario Alessandro Marangoni, dal Vice Capo Matteo Piantedosi, dal Direttore Centrale delle Risorse Umane Massimo Maria Mazza e dal Direttore dell’Ufficio Relazioni Sindacali Tommaso Ricciardi. Trattandosi del primo incontro, non sono state approfondite le questioni relative ai singoli istituti di riferimento ma sono state affrontate le valutazioni preliminari del caso.
    Il Vice capo Vicario,introducendo la riunione, ha spiegato come la Polizia di oggi sia fortemente diversa da quella del 2009 (anno in cui fu sottoscritto l’attuale ANQ): una polizia con migliaia di uomini in meno rispetto al passato (circa 6.000) e, soprattutto, una polizia che, come riconosciuto dalla stessa Amministrazione, si è invecchiata così tanto che l’età media oggi si aggira intorno ai 44 anni, un livello mai raggiunto prima.
    Partendo, quindi, da questa situazione – ha proseguito Marangoni – ci si dovrà sforzare di tratteggiare un nuovo ANQ che contemperi l’esigenza della funzionalità dei servizi con il benessere del personale. Siulp, Siap, Silp/Cgil, Ugl Polizia, Coisp, Consap e Uilps, stigmatizzando la mancata attuazione in molte articolazioni del Dipartimento dell’attuale ANQ e di molti istituti pur delineati in quell’Accordo, hanno sottolineato la gravità delle questioni esposte dall’amministrazione. Le OO.SS manifestavano una disponibilità a confrontarsi e a discutere le eventuali proposte della parte pubblica ma esclusivamente nell’ottica di costruire un nuovo ANQ che tenesse conto delle legittime richieste delle donne e degli uomini della Polizia di stato alla luce della grave situazione in cui versa il nostro paese. Inoltre sono state rimarcate, dal mondo sindacale, le criticità concernenti il sistema delle relazioni sindacali legate all’attuazione e al rispetto delle norme sancite dall’attuale ANQ.
    Un altro punto di grande rilievo- hanno ribadito le OO.SS-risulta essere quello relativo alla compatibilità tra le previsioni dell’attuale Accordo Nazionale Quadro e le modifiche introdotte dal decreto “Brunetta”. Queste discrasie hanno posto le condizioni per alcuni Giudici del lavoro di stravolgere i principi fondamentali del vigente ANQ. Con forza è stata posta all’Amministrazione, inoltre, la necessità di individuare percorsi seri ed efficaci tesi a garantire dei meccanismi validi per consentire la risoluzione delle controversie che si dovessero verificare sul territorio, mediante la previsione e l’adozione di provvedimenti incisivi e vincolanti per chi, dolosamente e/o pervicacemente, violasse le regole del nuovo ANQ.
    Alla luce di quanto decritto è forte la convinzione di queste OO.SS. che nessun accordo si potrà avviare, con sufficiente buon senso, se prima non saranno chiarite tutte le questioni evidenziate.. Sarebbe inutile stabilire nuove regole (sulla carta), se poi non fossero previsti dei meccanismi che rendano effettivi e vincolanti gli accordi raggiunti.. La risposta a tutti questi interrogativi è stata rinviata alla prossima riunione.

    Apertura trattative nuovo Accordo nazionale quadro

    Prima di entrare nel meritova innanzitutto chiarita e ribadita la piena legittimità dell’Anq vigente

     

    Ieri, presso il Ministero dell’Interno, si è svolto il primo incontro tra una delegazione del Dipartimento della P.S. e le Organizzazioni sindacali per avviare il tavolo di confronto che dovrebbe portare alla modifica del vigente Accordo Nazionale Quadro del 2009.
    La delegazione del Dipartimento era composta dal Vice Capo Vicario Alessandro Marangoni, dal Vice Capo Matteo Piantedosi, dal Direttore Centrale delle Risorse Umane Massimo Maria Mazza e dal Direttore dell’Ufficio Relazioni Sindacali Tommaso Ricciardi. Trattandosi del primo incontro, non sono state approfondite le questioni relative ai singoli istituti di riferimento ma sono state affrontate le valutazioni preliminari del caso.
    Il Vice capo Vicario,introducendo la riunione, ha spiegato come la Polizia di oggi sia fortemente diversa da quella del 2009 (anno in cui fu sottoscritto l’attuale ANQ): una polizia con migliaia di uomini in meno rispetto al passato (circa 6.000) e, soprattutto, una polizia che, come riconosciuto dalla stessa Amministrazione, si è invecchiata così tanto che l’età media oggi si aggira intorno ai 44 anni, un livello mai raggiunto prima.
    Partendo, quindi, da questa situazione – ha proseguito Marangoni – ci si dovrà sforzare di tratteggiare un nuovo ANQ che contemperi l’esigenza della funzionalità dei servizi con il benessere del personale. Siulp, Siap, Silp/Cgil, Ugl Polizia, Coisp, Consap e Uilps, stigmatizzando la mancata attuazione in molte articolazioni del Dipartimento dell’attuale ANQ e di molti istituti pur delineati in quell’Accordo, hanno sottolineato la gravità delle questioni esposte dall’amministrazione. Le OO.SS manifestavano una disponibilità a confrontarsi e a discutere le eventuali proposte della parte pubblica ma esclusivamente nell’ottica di costruire un nuovo ANQ che tenesse conto delle legittime richieste delle donne e degli uomini della Polizia di stato alla luce della grave situazione in cui versa il nostro paese. Inoltre sono state rimarcate, dal mondo sindacale, le criticità concernenti il sistema delle relazioni sindacali legate all’attuazione e al rispetto delle norme sancite dall’attuale ANQ.
    Un altro punto di grande rilievo- hanno ribadito le OO.SS-risulta essere quello relativo alla compatibilità tra le previsioni dell’attuale Accordo Nazionale Quadro e le modifiche introdotte dal decreto “Brunetta”. Queste discrasie hanno posto le condizioni per alcuni Giudici del lavoro di stravolgere i principi fondamentali del vigente ANQ. Con forza è stata posta all’Amministrazione, inoltre, la necessità di individuare percorsi seri ed efficaci tesi a garantire dei meccanismi validi per consentire la risoluzione delle controversie che si dovessero verificare sul territorio, mediante la previsione e l’adozione di provvedimenti incisivi e vincolanti per chi, dolosamente e/o pervicacemente, violasse le regole del nuovo ANQ.
    Alla luce di quanto decritto è forte la convinzione di queste OO.SS. che nessun accordo si potrà avviare, con sufficiente buon senso, se prima non saranno chiarite tutte le questioni evidenziate.. Sarebbe inutile stabilire nuove regole (sulla carta), se poi non fossero previsti dei meccanismi che rendano effettivi e vincolanti gli accordi raggiunti.. La risposta a tutti questi interrogativi è stata rinviata alla prossima riunione.

    Apertura trattative nuovo Accordo nazionale quadro

    Prima di entrare nel meritova innanzitutto chiarita e ribadita la piena legittimità dell’Anq vigente

     

    Ieri, presso il Ministero dell’Interno, si è svolto il primo incontro tra una delegazione del Dipartimento della P.S. e le Organizzazioni sindacali per avviare il tavolo di confronto che dovrebbe portare alla modifica del vigente Accordo Nazionale Quadro del 2009.
    La delegazione del Dipartimento era composta dal Vice Capo Vicario Alessandro Marangoni, dal Vice Capo Matteo Piantedosi, dal Direttore Centrale delle Risorse Umane Massimo Maria Mazza e dal Direttore dell’Ufficio Relazioni Sindacali Tommaso Ricciardi. Trattandosi del primo incontro, non sono state approfondite le questioni relative ai singoli istituti di riferimento ma sono state affrontate le valutazioni preliminari del caso.
    Il Vice capo Vicario,introducendo la riunione, ha spiegato come la Polizia di oggi sia fortemente diversa da quella del 2009 (anno in cui fu sottoscritto l’attuale ANQ): una polizia con migliaia di uomini in meno rispetto al passato (circa 6.000) e, soprattutto, una polizia che, come riconosciuto dalla stessa Amministrazione, si è invecchiata così tanto che l’età media oggi si aggira intorno ai 44 anni, un livello mai raggiunto prima.
    Partendo, quindi, da questa situazione – ha proseguito Marangoni – ci si dovrà sforzare di tratteggiare un nuovo ANQ che contemperi l’esigenza della funzionalità dei servizi con il benessere del personale. Siulp, Siap, Silp/Cgil, Ugl Polizia, Coisp, Consap e Uilps, stigmatizzando la mancata attuazione in molte articolazioni del Dipartimento dell’attuale ANQ e di molti istituti pur delineati in quell’Accordo, hanno sottolineato la gravità delle questioni esposte dall’amministrazione. Le OO.SS manifestavano una disponibilità a confrontarsi e a discutere le eventuali proposte della parte pubblica ma esclusivamente nell’ottica di costruire un nuovo ANQ che tenesse conto delle legittime richieste delle donne e degli uomini della Polizia di stato alla luce della grave situazione in cui versa il nostro paese. Inoltre sono state rimarcate, dal mondo sindacale, le criticità concernenti il sistema delle relazioni sindacali legate all’attuazione e al rispetto delle norme sancite dall’attuale ANQ.
    Un altro punto di grande rilievo- hanno ribadito le OO.SS-risulta essere quello relativo alla compatibilità tra le previsioni dell’attuale Accordo Nazionale Quadro e le modifiche introdotte dal decreto “Brunetta”. Queste discrasie hanno posto le condizioni per alcuni Giudici del lavoro di stravolgere i principi fondamentali del vigente ANQ. Con forza è stata posta all’Amministrazione, inoltre, la necessità di individuare percorsi seri ed efficaci tesi a garantire dei meccanismi validi per consentire la risoluzione delle controversie che si dovessero verificare sul territorio, mediante la previsione e l’adozione di provvedimenti incisivi e vincolanti per chi, dolosamente e/o pervicacemente, violasse le regole del nuovo ANQ.
    Alla luce di quanto decritto è forte la convinzione di queste OO.SS. che nessun accordo si potrà avviare, con sufficiente buon senso, se prima non saranno chiarite tutte le questioni evidenziate.. Sarebbe inutile stabilire nuove regole (sulla carta), se poi non fossero previsti dei meccanismi che rendano effettivi e vincolanti gli accordi raggiunti.. La risposta a tutti questi interrogativi è stata rinviata alla prossima riunione.

    Subito DPCM previsto da Legge stabilità per evitare rischio non avere bonus 80 euro a gennaio

     

    Oggetto:  bonus 80 euro mensili Comparto sicurezza e difesa, rischio sospensione erogazione.

    – Richiesta intervento urgentissimo.

     

    Al    Sig. Ministro dell’interno, Sen. Marco Minniti

    R o m a

     

    Signor Ministro,

    come noto l’art. 1, co. 364, legge 11 dicembre 2016, n. 232 recante «Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019», pubblicata sul supplemento ordinario n. 57 alla Gazzetta Ufficiale del 21 dicembre 2016, n. 297 prevede che «Per il pubblico impiego sono complessivamente stanziati, per le finalità di cui ai commi 365 e 366, 1.920,8 milioni di euro per l’anno 2017 e 2.633 milioni di euro a decorrere dall’anno 2018», mentre il primo periodo del citato co. 365 prevede che «Nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze è istituito un fondo da ripartire con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentiti il Ministro dell’interno e il Ministro della difesa, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con una dotazione di 1.480 milioni di euro per l’anno 2017 e di 1.930 milioni di euro a decorrere dall’anno 2018».

    La norma passa poi ad elencare le finalità – tutte molto importanti – cui le risorse in argomento dovranno essere destinate: in particolare la lettera a) fa riferimento all’incremento di quelle da utilizzarsi per il rinnovo dei ccnl dei pubblici dipendenti e la lettera b) all’aumento di quelle utilizzabili per l’assunzione di pubblici dipendenti, mentre la lettera c) prevede infine la: «definizione, dall’anno 2017, dell’incremento del finanziamento previsto a legislazione vigente per garantire la piena attuazione  di quanto previsto dall’articolo 8, comma 1, lettera a), numeri 1) e 4), della legge 7 agosto 2015, n. 124, e dall’articolo 1, comma 5,  della legge 31 dicembre 2012, n.  244,  ovvero,  per  il  solo  anno  2017, proroga del contributo straordinario di cui  all’articolo  1,  comma 972, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, con  la  disciplina  e  le modalità ivi previste…».

    Come Ella ben sa non sono ancora state completate le procedure per la definizione di un testo condiviso tra Amministrazioni, Comandi generali e Stati maggiori interessate e, men che meno, tra questi ultimi, le organizzazioni sindacali del personale ad ordinamento civile e rappresentanze del personale ad ordinamento militare.

    Una volta raggiunta detta condivisione il testo dovrà essere sottoposto all’esame delle competenti Commissioni parlamentari prima dell’emanazione dei decreti legislativi attuativi delle citate deleghe in materia di «…modificazioni agli ordinamenti del personale delle Forze di polizia di cui all’articolo 16 della legge 1º aprile 1981, n. 121, in aderenza al nuovo assetto funzionale e organizzativo, anche attraverso la revisione della disciplina in materia di reclutamento, di stato giuridico e di progressione in carriera…» e «…revisione dello strumento militare nazionale…» per poi essere pubblicato, entrare in vigore e dispiegare gli effetti attesi dal personale interessato: nella più rosea delle ipotesi tutto ciò richiederà ancora svariati mesi.

    In attesa che questo avvenga oltre quattrocentomila servitori dello Stato si vedrebbero però immediatamente ridurre – già con la mensilità di gennaio – il trattamento economico di fatto in godimento, in virtù del fatto che il contributo straordinario previsto dal citato art. 1, co 972, legge 28 dicembre 2015, n. 208 proprio «Nelle more dell’attuazione della delega sulla revisione dei ruoli delle Forze di polizia, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e delle Forze armate e per il riconoscimento dell’impegno profuso al fine di fronteggiare le eccezionali esigenze di sicurezza nazionale…» era stato finanziato solo per l’anno 2016 – come noto il termine per l’esercizio della delega è stato infatti medio tempore allungato – e, per proseguirne l’erogazione fin dall’inizio dell’anno 2017, è necessario che l’emanazione del DPCM di cui al citato art. 1, co. 365 della Legge di stabilità – che entrerà in vigore il 1° gennaio prossimo – avvenga prima che il sistema NoiPA – che ormai gestisce le retribuzioni di quasi tutto il personale del Comparto – provveda ad elaborare gli statini paga di poliziotti, finanzieri, penitanziari e militari, con la sola eccezione dei carabinieri.

    Per essere più chiari: qualora il Decreto in argomento non fosse adottato e reso concretamente esecutivo entro la prima decade di gennaio 2017 tutti i lavoratori in divisa che non percepiscono il trattamento economico dirigenziale si vedrebbero versare emolumenti di ben 80 euro inferiori rispetto a quelli percepiti per tutto l’anno 2016 e questo non sarebbe certamente un segnale positivo né in coerente continuità con la linea adottata in materia dall’Esecutivo precedente.

    Siamo pertanto a chiederLe di attivarsi assumendo, in seno alla compagine governativa, un’urgentissima iniziativa politica finalizzata all’emanazione – possibilmente in concomitanza con la prima riunione utile del Consiglio dei Ministri – di un DPCM che, applicando la previsione ripetuta normativa, proroghi per tutto l’anno 2017 l’erogazione del bonus di 80 euro di cui all’articolo 1,  comma 972, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, con  la  disciplina  e  le modalità ivi previste sempre Nelle more dell’attuazione della delega sulla revisione dei ruoli delle Forze di polizia, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e delle Forze armate e per il riconoscimento dell’impegno profuso al fine di fronteggiare le eccezionali esigenze di sicurezza nazionale che nell’anno trascorso, come il Governo ed Ella stessa hanno avuto modo di riscontrare ed evidenziare anche in campo internazionale, purtroppo sono ben lungi dall’essersi affievolite.

    Nel ringraziarLa per l’attenzione sin qui dimostrataci inviamo i più cordiali saluti.

     

    Il Segretario generale

    Oronzo Cosi

    Subito DPCM previsto da Legge stabilità per evitare rischio non avere bonus 80 euro a gennaio

     

    Oggetto:  bonus 80 euro mensili Comparto sicurezza e difesa, rischio sospensione erogazione.

    – Richiesta intervento urgentissimo.

     

    Al    Sig. Ministro dell’interno, Sen. Marco Minniti

    R o m a

     

    Signor Ministro,

    come noto l’art. 1, co. 364, legge 11 dicembre 2016, n. 232 recante «Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019», pubblicata sul supplemento ordinario n. 57 alla Gazzetta Ufficiale del 21 dicembre 2016, n. 297 prevede che «Per il pubblico impiego sono complessivamente stanziati, per le finalità di cui ai commi 365 e 366, 1.920,8 milioni di euro per l’anno 2017 e 2.633 milioni di euro a decorrere dall’anno 2018», mentre il primo periodo del citato co. 365 prevede che «Nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze è istituito un fondo da ripartire con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentiti il Ministro dell’interno e il Ministro della difesa, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con una dotazione di 1.480 milioni di euro per l’anno 2017 e di 1.930 milioni di euro a decorrere dall’anno 2018».

    La norma passa poi ad elencare le finalità – tutte molto importanti – cui le risorse in argomento dovranno essere destinate: in particolare la lettera a) fa riferimento all’incremento di quelle da utilizzarsi per il rinnovo dei ccnl dei pubblici dipendenti e la lettera b) all’aumento di quelle utilizzabili per l’assunzione di pubblici dipendenti, mentre la lettera c) prevede infine la: «definizione, dall’anno 2017, dell’incremento del finanziamento previsto a legislazione vigente per garantire la piena attuazione  di quanto previsto dall’articolo 8, comma 1, lettera a), numeri 1) e 4), della legge 7 agosto 2015, n. 124, e dall’articolo 1, comma 5,  della legge 31 dicembre 2012, n.  244,  ovvero,  per  il  solo  anno  2017, proroga del contributo straordinario di cui  all’articolo  1,  comma 972, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, con  la  disciplina  e  le modalità ivi previste…».

    Come Ella ben sa non sono ancora state completate le procedure per la definizione di un testo condiviso tra Amministrazioni, Comandi generali e Stati maggiori interessate e, men che meno, tra questi ultimi, le organizzazioni sindacali del personale ad ordinamento civile e rappresentanze del personale ad ordinamento militare.

    Una volta raggiunta detta condivisione il testo dovrà essere sottoposto all’esame delle competenti Commissioni parlamentari prima dell’emanazione dei decreti legislativi attuativi delle citate deleghe in materia di «…modificazioni agli ordinamenti del personale delle Forze di polizia di cui all’articolo 16 della legge 1º aprile 1981, n. 121, in aderenza al nuovo assetto funzionale e organizzativo, anche attraverso la revisione della disciplina in materia di reclutamento, di stato giuridico e di progressione in carriera…» e «…revisione dello strumento militare nazionale…» per poi essere pubblicato, entrare in vigore e dispiegare gli effetti attesi dal personale interessato: nella più rosea delle ipotesi tutto ciò richiederà ancora svariati mesi.

    In attesa che questo avvenga oltre quattrocentomila servitori dello Stato si vedrebbero però immediatamente ridurre – già con la mensilità di gennaio – il trattamento economico di fatto in godimento, in virtù del fatto che il contributo straordinario previsto dal citato art. 1, co 972, legge 28 dicembre 2015, n. 208 proprio «Nelle more dell’attuazione della delega sulla revisione dei ruoli delle Forze di polizia, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e delle Forze armate e per il riconoscimento dell’impegno profuso al fine di fronteggiare le eccezionali esigenze di sicurezza nazionale…» era stato finanziato solo per l’anno 2016 – come noto il termine per l’esercizio della delega è stato infatti medio tempore allungato – e, per proseguirne l’erogazione fin dall’inizio dell’anno 2017, è necessario che l’emanazione del DPCM di cui al citato art. 1, co. 365 della Legge di stabilità – che entrerà in vigore il 1° gennaio prossimo – avvenga prima che il sistema NoiPA – che ormai gestisce le retribuzioni di quasi tutto il personale del Comparto – provveda ad elaborare gli statini paga di poliziotti, finanzieri, penitanziari e militari, con la sola eccezione dei carabinieri.

    Per essere più chiari: qualora il Decreto in argomento non fosse adottato e reso concretamente esecutivo entro la prima decade di gennaio 2017 tutti i lavoratori in divisa che non percepiscono il trattamento economico dirigenziale si vedrebbero versare emolumenti di ben 80 euro inferiori rispetto a quelli percepiti per tutto l’anno 2016 e questo non sarebbe certamente un segnale positivo né in coerente continuità con la linea adottata in materia dall’Esecutivo precedente.

    Siamo pertanto a chiederLe di attivarsi assumendo, in seno alla compagine governativa, un’urgentissima iniziativa politica finalizzata all’emanazione – possibilmente in concomitanza con la prima riunione utile del Consiglio dei Ministri – di un DPCM che, applicando la previsione ripetuta normativa, proroghi per tutto l’anno 2017 l’erogazione del bonus di 80 euro di cui all’articolo 1,  comma 972, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, con  la  disciplina  e  le modalità ivi previste sempre Nelle more dell’attuazione della delega sulla revisione dei ruoli delle Forze di polizia, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e delle Forze armate e per il riconoscimento dell’impegno profuso al fine di fronteggiare le eccezionali esigenze di sicurezza nazionale che nell’anno trascorso, come il Governo ed Ella stessa hanno avuto modo di riscontrare ed evidenziare anche in campo internazionale, purtroppo sono ben lungi dall’essersi affievolite.

    Nel ringraziarLa per l’attenzione sin qui dimostrataci inviamo i più cordiali saluti.

     

    Il Segretario generale

    Oronzo Cosi

    Subito DPCM previsto da Legge stabilità per evitare rischio non avere bonus 80 euro a gennaio

     

    Oggetto:  bonus 80 euro mensili Comparto sicurezza e difesa, rischio sospensione erogazione.

    – Richiesta intervento urgentissimo.

     

    Al    Sig. Ministro dell’interno, Sen. Marco Minniti

    R o m a

     

    Signor Ministro,

    come noto l’art. 1, co. 364, legge 11 dicembre 2016, n. 232 recante «Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019», pubblicata sul supplemento ordinario n. 57 alla Gazzetta Ufficiale del 21 dicembre 2016, n. 297 prevede che «Per il pubblico impiego sono complessivamente stanziati, per le finalità di cui ai commi 365 e 366, 1.920,8 milioni di euro per l’anno 2017 e 2.633 milioni di euro a decorrere dall’anno 2018», mentre il primo periodo del citato co. 365 prevede che «Nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze è istituito un fondo da ripartire con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentiti il Ministro dell’interno e il Ministro della difesa, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con una dotazione di 1.480 milioni di euro per l’anno 2017 e di 1.930 milioni di euro a decorrere dall’anno 2018».

    La norma passa poi ad elencare le finalità – tutte molto importanti – cui le risorse in argomento dovranno essere destinate: in particolare la lettera a) fa riferimento all’incremento di quelle da utilizzarsi per il rinnovo dei ccnl dei pubblici dipendenti e la lettera b) all’aumento di quelle utilizzabili per l’assunzione di pubblici dipendenti, mentre la lettera c) prevede infine la: «definizione, dall’anno 2017, dell’incremento del finanziamento previsto a legislazione vigente per garantire la piena attuazione  di quanto previsto dall’articolo 8, comma 1, lettera a), numeri 1) e 4), della legge 7 agosto 2015, n. 124, e dall’articolo 1, comma 5,  della legge 31 dicembre 2012, n.  244,  ovvero,  per  il  solo  anno  2017, proroga del contributo straordinario di cui  all’articolo  1,  comma 972, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, con  la  disciplina  e  le modalità ivi previste…».

    Come Ella ben sa non sono ancora state completate le procedure per la definizione di un testo condiviso tra Amministrazioni, Comandi generali e Stati maggiori interessate e, men che meno, tra questi ultimi, le organizzazioni sindacali del personale ad ordinamento civile e rappresentanze del personale ad ordinamento militare.

    Una volta raggiunta detta condivisione il testo dovrà essere sottoposto all’esame delle competenti Commissioni parlamentari prima dell’emanazione dei decreti legislativi attuativi delle citate deleghe in materia di «…modificazioni agli ordinamenti del personale delle Forze di polizia di cui all’articolo 16 della legge 1º aprile 1981, n. 121, in aderenza al nuovo assetto funzionale e organizzativo, anche attraverso la revisione della disciplina in materia di reclutamento, di stato giuridico e di progressione in carriera…» e «…revisione dello strumento militare nazionale…» per poi essere pubblicato, entrare in vigore e dispiegare gli effetti attesi dal personale interessato: nella più rosea delle ipotesi tutto ciò richiederà ancora svariati mesi.

    In attesa che questo avvenga oltre quattrocentomila servitori dello Stato si vedrebbero però immediatamente ridurre – già con la mensilità di gennaio – il trattamento economico di fatto in godimento, in virtù del fatto che il contributo straordinario previsto dal citato art. 1, co 972, legge 28 dicembre 2015, n. 208 proprio «Nelle more dell’attuazione della delega sulla revisione dei ruoli delle Forze di polizia, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e delle Forze armate e per il riconoscimento dell’impegno profuso al fine di fronteggiare le eccezionali esigenze di sicurezza nazionale…» era stato finanziato solo per l’anno 2016 – come noto il termine per l’esercizio della delega è stato infatti medio tempore allungato – e, per proseguirne l’erogazione fin dall’inizio dell’anno 2017, è necessario che l’emanazione del DPCM di cui al citato art. 1, co. 365 della Legge di stabilità – che entrerà in vigore il 1° gennaio prossimo – avvenga prima che il sistema NoiPA – che ormai gestisce le retribuzioni di quasi tutto il personale del Comparto – provveda ad elaborare gli statini paga di poliziotti, finanzieri, penitanziari e militari, con la sola eccezione dei carabinieri.

    Per essere più chiari: qualora il Decreto in argomento non fosse adottato e reso concretamente esecutivo entro la prima decade di gennaio 2017 tutti i lavoratori in divisa che non percepiscono il trattamento economico dirigenziale si vedrebbero versare emolumenti di ben 80 euro inferiori rispetto a quelli percepiti per tutto l’anno 2016 e questo non sarebbe certamente un segnale positivo né in coerente continuità con la linea adottata in materia dall’Esecutivo precedente.

    Siamo pertanto a chiederLe di attivarsi assumendo, in seno alla compagine governativa, un’urgentissima iniziativa politica finalizzata all’emanazione – possibilmente in concomitanza con la prima riunione utile del Consiglio dei Ministri – di un DPCM che, applicando la previsione ripetuta normativa, proroghi per tutto l’anno 2017 l’erogazione del bonus di 80 euro di cui all’articolo 1,  comma 972, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, con  la  disciplina  e  le modalità ivi previste sempre Nelle more dell’attuazione della delega sulla revisione dei ruoli delle Forze di polizia, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e delle Forze armate e per il riconoscimento dell’impegno profuso al fine di fronteggiare le eccezionali esigenze di sicurezza nazionale che nell’anno trascorso, come il Governo ed Ella stessa hanno avuto modo di riscontrare ed evidenziare anche in campo internazionale, purtroppo sono ben lungi dall’essersi affievolite.

    Nel ringraziarLa per l’attenzione sin qui dimostrataci inviamo i più cordiali saluti.

     

    Il Segretario generale

    Oronzo Cosi

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