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Gravi carenze della mensa di servizio della Questura di Brindisi

Gravi carenze della mensa di servizio della Questura di Brindisi

Sig. Questore, “i suoi Poliziotti continuano a non mangiare, si deve fare qualcosa!

Questa è la frase che ogni Poliziotto brindisino, fruitore di mensa, direbbe al Capo della Polizia. 

È quasi un anno che segnaliamo la scarsa qualità della mensa di servizio della Questura di Brindisi e le scarse quantità di viveri erogate. Ormai è consuetudine non trovare derrate in mensa. Una situazione drammatica che considerato il suo perdurare costituisce la normalità. Se le condizioni durante il pranzo sono drammatiche assumono connotati catastrofici durante la cena in cui sono disponibili solo gli avanzi del mattino.

Quella sopra raffigurata è la quotidiana situazione della mensa di servizio della Questura a cena. L’esiguità delle vivande servite fa si che l’addetto alla distribuzione inserisca tutto nello stesso contenitore. 

Il cuoco è sicuramente devastato poiché sconosce le sorti del suo futuro e spesso non riesce ad arrangiare un pasto dignitoso con quel poco che gli viene fornito; gli addetti alla distribuzione si trovano in una condizione anche peggiore ma ecco che “il pranzo è servito” lo stesso. Non possiamo più andare avanti così, usufruendo dei servizi di una ditta che non ottempera a quanto previsto dal contratto di fornitura.

Presso la mensa della Questura di Brindisi si continuano a leggere reclami sull’apposito registro e i verbali di contestazione, ormai all’ordine del giorno, non servono più a nulla; ci si domanda, quindi, se qualcuno, dopo aver letto le lamentele, si prodighi davvero per trovare una soluzione o se tutto resti inesorabilmente carta straccia, visto il perdurare di una situazione in cui i nostri Colleghi sono i soli a farne le spese e costretti ad elemosinare un pasto caldo!

La Polizia di Stato paga e la ditta deve assolvere agli impegni contrattualmente assunti, per non incorrere in palese violazione a quanto previsto e punito dall’art.356 del c.p. (Frode nelle pubbliche forniture). È inutile continuare a sanzionare la ditta con contestazioni amministrative che, purtroppo, lasciano il tempo che trovano essendo consolidato il fatto che preferisce pagarle piuttosto che fornire quanto dovuto.

Ci chiediamo, inoltre, se queste lamentele vengano riferite o meno al Sig. Capo della Polizia, ma crediamo di no: siamo più che certi che altrimenti la problematica sarebbe stata risolta già da tempo. Riteniamo sia necessario rescindere immediatamente il contratto per acclarata inadempienza da parte della ditta appaltante e, senza riserva alcuna, distribuire quanto prima i Tickets sostitutivi così da consentire la consumazione di un pasto dignitoso. È ora di dire BASTA a questa continua umiliazione verso uomini e donne che servono lo Stato e che, nonostante le continue denunce, restano vittime di questa incresciosa situazione.

Considerato il perdurare di questa condizione, riteniamo che la strada del dialogo con la ditta Ladisa non sia più praticabile vista l’infruttuosità dei precedenti incontri e l’unica percorribile sia, da subito, riconoscere agli operatori il ticket sostitutivo del pasto almeno per il secondo ordinario. 

Chiediamo Sig. Questore un suo autorevole ed immediato intervento ormai necessario e non più differibile a tutela della salute e dei diritti delle donne e degli uomini della Polizia di Stato che con sacrificio e senso del dovere prestano servizio in questa Provincia. Certi della sua sensibilità e di un pronto interessamento, nell’attesa di un cortese urgente riscontro, l’occasione è gradita per porgere cordiali saluti.

Il comunicato:

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