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Messina: Poligono di tiro e topi al Corpo di Guardia della Caserma Calpari

Lettera del Segretario Nazionale Rosaria A.E. Maira al Questore di Messina

Pregiatissimo Sig. Questore, tanto tuonò che piovve.

Ieri, purtroppo, tutto quello che si era paventato negli ultimi tempi è accaduto. Il famigerato “poligono” (che poligono non è, ma una mera area addestrativa a cielo aperto) di Villafranca ha colpito! Cosa è accaduto?

I fatti: si preparava al tiro l’ennesima batteria e sulla piattaforma adibita allo scopo, si davano il cambio i colleghi. Qualcuno fa notare che c’è una trave ammalorata e qualcun’altro risponde che “era già stata segnalata” (ma se così è perché non è stata delimitata e messa in sicurezza?), la settimana prima difatti una collega della Polfer era inciampata nello stesso luogo.

Nel frattempo si avvicina, per andare ad effettuare i tiri, una collega della Polstrada che non si avvede della trave marcia e che, ahinoi, si rompe sotto i suoi piedi, al suo passaggio. La poveretta sprofonda e ci finisce dentro con una gamba, riuscendo a fermare la caduta, che sarebbe stata ancora più rovinosa, se non avesse ammortizzato il colpo con i gomiti. I “tuoni” si erano sentiti, visto che la pessima situazione della postazione di tiro era visibile e nota a tutti …. e alla fine “arrivò la pioggia”! La collega prontamente soccorsa dagli istruttori e dal direttore di tiro, che ha immediatamente sospeso l’esercitazione, è stata accompagnata al P.S. dell’Ospedale Piemonte di Messina.

E qui “il temporale” continua certo… perché una delle caratteristiche principali di questo “poligono” è rappresentata dalla difficoltà nel raggiungerlo, dalla lentezza negli spostamenti e soprattutto nell’ impossibilità delle comunicazioni, visto che i telefoni riescono ad agganciare il segnale solo sotto l’albero di fico ed in posizione “pliè”.

Dalla caduta della collega al suo arrivo al nosocomio sono trascorsi circa 60 minuti! La domanda sorge spontanea: se invece di una caduta si fossero verificati fatti ancora più gravi, con lacerazioni, ferite o emorragie importanti, la vita della collega sarebbe stata in pericolo o no? Occorre sempre aspettare l’irreparabile quando i segnali sono talmente chiari ed univoci? Si parla tanto di sicurezza sul posto di lavoro – la UIL ne ha fatto un cavallo di battaglia con l’iniziativa “Zero morti sul posto di lavoro” — nella nostra amministrazione si eseguono corsi ad hoc, vi sono i preposti alla sicurezza, I’RSPP, ma le loro osservazioni, sono davvero prese in considerazione?

Le note scritte negli anni evidenziano l’assoluta inadeguatezza del “poligono” sicurezza, I’RSPP, ma le loro osservazioni, sono davvero prese in considerazione? Le note scritte negli anni evidenziano l’assoluta inadeguatezza del “poligono” montano in cui sono costretti a sparare i poliziotti della provincia di Messina. Viene sottolineata la mancanza di sicurezza della zona, l’impraticabilità della stessa quando piove e d’inverno, visto che ci si impantana nel fiumiciattolo che si è costretti a guadare per raggiungerla. Viene evidenziata l’impossibilità di sparare d’estate, visto che si rischia l’insolazione o un malore, poichè, a parte una pensilina in legno, ci si addestra a cielo aperto; certo, si è a contatto con la natura, considerato che capre e mucche ci passeggiano accanto, come fosse la cosa più normale di questo mondo. E poi, ciliegina sulla torta, se ti scappa un b.f. ci sono i bagni dell’Hilton, nella versione arte povera o container che dir si voglia, ad attendere i colleghi. Container davvero sporchi, fatiscenti, puzzolenti, indecorosi che ledono la dignità di chiunque.

Sempre ieri, – giornata nera oseremmo dire – inaspettatamente, a rinforzare numericamente il personale di servizio al Corpo di Guardia della Caserma “Calipari” si è presentato un nutrito equipaggio di topi. Certo non indossavano l’uniforme ordinaria ma era ben chiaro ai colleghi, che volessero concorrere allo svolgimento del loro servizio di vigilanza, poiché gironzolavano sui mobili e sul piano di lavoro, forse alla ricerca dei pulsanti per alzare ed abbassare la sbarra. Qualcuno di loro, pare si sia addirittura soffermato anche ad osservare a lungo il monitor del sistema di video sorveglianza e abbia fatto merenda con i pass destinati al pubblico (prontamente ritirati dalla bacheca). Francamente, non ci aspettavamo tale genere di rinforzi per sopperire alla cronica carenza di risorse umane in Questura. Detto questo, anche con un pizzico di ironia per rendere la pillola meno amara, siamo convinti che Lei saprà adottare tutte le decisioni necessarie per fornire protezione e sicurezza sui luoghi di lavoro alle donne ed uomini in divisa di Messina , così come sin qui ha sempre dimostrato di saper e voler fare. Siamo convinti, Sig. Questore, che avendo Lei a cuore l’incolumità fisica dei colleghi, dichiarerà inagibile il Poligono di Villafranca Tirrena e troverà siti alternativi sicuri e idonei, che potrebbero individuarsi in quelli dell’Esercito ubicati a Milazzo o al 240 artiglieria di Minissale.

Infine, attendiamo fiduciosi un Suo intervento per una disinfestazione straordinaria e urgente al Corpo di Guardia della Calipari, in modo tale da riportare salubrità a quei luoghi e ridare la dovuta dignità lavorativa ai colleghi che lì prestano servizio. In attesa di un cortese riscontro alla presente, mi è gradito porgerLe distinti saluti.

La lettera:

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