Sindacato

Razionalizzazione dei presidi sul territorio: valorizzare la diversità tra Polizia di Stato ed Arma dei Carabinieri

Razionalizzazione dei presidi sul territorio: valorizzare la diversità tra Polizia di Stato ed Arma dei Carabinieri

Una scelta non più differibile per la sicurezza del Paese

Dichiarazione del Segretario Generale Oronzo Cosi del 14 Agosto 2018

 

In questo Paese purtroppo abbiamo vissuto una stagione in cui si è immaginato che i poliziotti e i carabinieri fossero troppi. Il blocco del turn over e le mancate assunzioni di questi anni hanno creato danni all’apparato di sicurezza del Paese non indifferenti.  Per rimediare ad essi, come spesso accade ci vuole tempo ma riteniamo che lo sforzo sinergico dell’Amministrazione e del Governo sotto l’impulso della Uil Polizia e delle altre OO.SS. della Polizia di Stato, stia andando nella direzione giusta.

Oronzo CosiIl quadro attuale vede la Polizia di Stato con un organico ridotto del 20% ed un’età media che sfiora i 50 anni. Da qui al 2030 vi saranno mediamente 3-4000 pensionamenti ogni anno. Nonostante il piano di assunzioni per il turn over già normato e finanziato, sono necessari ulteriori sforzi pienamente condivisi dal Governo che ha assicurato il massimo impegno nel prossimo DEF per finanziare un piano di assunzioni straordinarie in un ottica di ripianamento degli organici nel medio termine.

Intanto però incombono le grandi sfide per la sicurezza del Paese alle quali è necessario dare risposte rapide con una razionalizzazione organica e strutturale delle Forze di Polizia sul territorio  puntando ad ottimizzare quanto possibile le risorse esistenti.

L’Italia, caso unico fra i paesi occidentali, dispone di due forze di polizia con competenza generale, la Polizia di Stato ed i Carabinieri, che svolgono gli stessi compiti senza alcuna distinzione per territorio o per materia. I problemi di coordinamento, mai effettivamente risolti, rendono un simile apparato oltremodo dispendioso.

I  mutamenti intervenuti nello scenario economico e sociale del Paese e  l’evolversi della minaccia criminale e terroristica e le  innovazioni introdotte dalle normative di settore rendono ormai non più differibile dare piena attuazione al D.Lgsl. 177 del 2016.

È necessario ora più che mai “razionalizzare la dislocazione delle Forze di Polizia sul territorio privilegiando l’impiego della Polizia di Stato nei comuni capoluogo e dell’Arma dei Carabinieri nel restante territorio”, come recita appunto l’art. 3 della norma.

Dell’impianto generale del D.Lgsl. 177/2016 il precedente Governo ha dato attuazione alla parte più nefasta e fortemente contestata, ovvero lo smantellamento della Polizia Forestale e nonostante le dichiazioni dell’allora Ministro Minniti, ed una direttiva del suo Dicastero pienamente condivisa dal Capo della Polizia e dall’allora Comandante Generale dell’Arma, la svolta annunciata esattamente un anno fa, nella consueta conferenza stampa di Ferragosto, ad oggi non abbiamo contezza di passi avanti verso una non più differibile razionalizzazione delle Forze di Polizia.

Purtroppo questa impostazione del “tutti fanno tutto” non è più sostenibile e non da ora.

Ci provò Giorgio Napolitano Ministro dell’Interno del primo Governo Prodi nel 1998 con un Decreto mai attuato, ci riprovò nel 2006 Beppe Pisanu con direttive anch’esse sostanzialmente inattuate.

Oggi ottimizzare le risorse, valorizzare la diversità tra Polizia di Stato ed Arma dei Carabinieri, per garantire un modello moderno, efficiente ed efficace di sicurezza più che una scelta è divenuta una necessità. Ci auspichiamo che l’attuale esecutivo, forte di un ampio consenso nel Paese, sensibile ed attento alle esigenze della sicurezza, riesca dove altri hanno fallito.

Nonostante le resistenze fortissime, dietro gli endorsement di facciata,  di chi ritiene, sbagliando,  che lasciare le grandi città significhi perdere prestigio, la sicurezza dei cittadini è obbiettivo prioritario a cui tutti dobbiamo lavorare con impegno e scelte coraggiose.

 

 

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio