“Riordino Bis” una irrinunciabile occasione per introdurre elementi di equità e funzionalità alle nostre carriere
Il Decreto legislativo 2 novembre 2018, n. 126, con il quale sono stati operati dei ridottissimi correttivi al D.Lgs. 95/17, contiene una delega specifica per il Governo che consentirà di intervenire nuovamente sulle nostre carriere questa volta con più significativi stanziamenti finanziari e con uno strumento legislativo che consente di operare tali interventi in condizione di equiordinazione con la Difesa.
Come sostenuto dalla F. Uil Polizia in tutte le sedi istituzionali, ferme restando le correzioni essenziali che si sono già operate, si è conseguito questo importante risultato consistente nella possibilità di affrontare in maniera organica le disfunzioni del riordino delle carriera che oltre a penalizzare molti colleghi, creano secondo noi delle disfunzioni alla funzionalità della nostra Amministrazione.
Domani 28 novembre, una delegazione della F.Uil Polizia guidata da Oronzo Cosi, incontrerà il Vice Capo della Polizia Dr.ssa GUIDI per avviare il confronto sulle linee guida del nuovo provvedimento di riordino delle carriere per il quale a breve inizierà l’attività di confronto tra le Amministrazioni interessate, i Sindacati, il Parlamento ed il Governo.
Tenuto conto delle ormai storiche rivendicazioni della F.Uil Polizia, degli effetti del riordino ad oltre un anno dalla sua applicazione, delle osservazioni formulate dalla Commissioni riunite del Parlamento su questa materia, sosterremmo la necessità di introdurre in quello che sostanzialmente sarà un nuovo riordino delle nostre carriere i seguenti contenuti.
Ricostruzione della carriera al personale che non ha goduto degli avanzamenti stabiliti dal D.Lgsl. 95/2017 per la riduzione dei tempi di permanenza nelle qualifiche
Riteniamo equo e funzionale riconoscere ai colleghi l’anzianità posseduta nelle qualifiche e nei ruoli, eccedenti le attuali permanenze nelle qualifiche stesse, per i successivi avanzamenti di carriera. Ci riferiamo, tanto per fare un
esempio, agli attuali Assistenti capo che al 1 Gennaio 2017 avevano nella qualifica di assistente più dei quattro anni oggi previsti per la promozione ad Assistente Capo. Il periodo eccedente va computato ai fini della promozione alla qualifica superiore (oggi alla denominazione di Coordinatore). Altro esempio è quello degli Ispettori Superiori che al 1.1.2017, con il Riordino, non hanno conseguito alcun beneficio men che meno l’anzianità eccedente alle attuali permanenze nella qualifica di Ispettore Capo.
Reale unificazione del ruolo Agenti e Assistenti con il ruolo Sovrintendenti
Unificare il ruolo con una netta diminuzione delle qualifiche (Ag. – Agg. S. – Ass. – V. Sov – Sov. – Sov. C) con la previsione di avanzamenti a ruolo aperto per merito assoluto con la previsione di un corso di formazione per accedere alla qualifica di V.Sov e la conseguente attribuzione di Uff.le di PG.
Ruolo Ispettori: meno qualifiche e percorso di carriera più celere
Il Ruolo Ispettori ha attualmente un percorso oltremodo macchinoso e lungo che consente una progressione di carriera che dura oltre 30 anni per raggiungere la qualifica apicale (Sost. Comm.). E’ necessario ridurre le attuali 5 qualifiche + 1 denominazione alle sole qualifiche di Vice Isp. – Isp. – Isp. S. – Sost. Comm. oltre a prevedere un percorso di carriera aperta per merito assoluto della durata non superiore a 20 anni per raggiungere la qualifica apicale.
Ispettori Capo + 8 D.lgsl. 95/2017: riconoscimento anzianità posseduta.
Va riconosciuta a questi colleghi in tutto o in parte, l’anzianità posseduta prima del riordino con il quale sono stati tutti promossi alla qualifica di Ispettore Superiore con un appiattimento dell’anzianità pregressa, come è avvenuto peraltro in altre Amministrazioni come la Polizia Penitenziaria.
Certezza dei tempi dei concorsi e corrette decorrenze giuridiche.
La stagnazione dell’attività concorsuale degli ultimi anni ha determinato una disfunzionalità delle nostre carriere ed una grave penalizzazione per i colleghi. Occorre prevedere tempi certi per i concorsi e sanare le sperequazioni determinatesi. Il IX ed il X Corso per V.Ispettori, come i concorsi in atto, dovranno determinare una decorrenza giuridica delle qualifiche conseguite all’anno successivo a quello in cui si sono verificate le carenze di organico che a quei concorsi hanno dato luogo. E’ necessario, equo ed opportuno inoltre prevedere il rientro in sede dell’aliquota dei frequentatori del X Corso V.Isp. appartenenti alla Polizia di Stato (128 unità).
Ruolo Direttivo a Esaurimento: reali interventi riparativi e di omogeneizzazione delle carriere direttive.
Il concorso per 1500 Vice Commissari non può considerarsi un compiuto intervento riparativo della omissione da parte dell’Amministrazione del compimento di un’attività amministrativa obbligatoria per ben 17 anni in cui non sono stati banditi i concorsi per il Ruolo Direttivo Speciale. Ne’ è possibile equiparare la Polizia di Stato ad altre Amministrazioni che hanno regolarmente alimentato per anni i ruoli speciali degli Ufficiali. E’ necessario prevedere il conseguimento della qualifica di Commissario Capo alla fine del percorso formativo di questi colleghi, qualifica che attualmente rappresenta il primo step della carriera direttiva della Polizia di Stato. Prevedere che essa sia la qualifica apicale per il percorso di carriera di questi colleghi rappresenta una marginalizzazione ed una discriminazione ingiusta e disfunzionale. Essi dovranno inoltre conseguire la qualifica di V.Q.A. a ruolo aperto come prevedeva il Ruolo Direttivo Speciale. Pur trattandosi poi di un intervento simbolico, è necessario rimuovere la dicitura “Ruolo ad Esaurimento” che discrimina colleghi che oggi rappresentano una vera eccellenza della nostra Amministrazione.
Limiti di età per l’accesso alla Polizia di Stato e per i concorsi interni.
Il limite di età oggi previsto per i concorsi nella Polizia di Stato è troppo basso e va innalzato almeno a 28 anni mentre per garantire una reale carriera aperta dalla base, vanno eliminati i limiti di età per partecipare ai concorsi interni.
Separazione Comparti Sicurezza e Difesa.
In ragione della specificità delle funzioni e dei compiti delle Forze di Polizia e per garantire una più agevole conduzione dei lavori contrattuali, appare ormai imprescindibile prevedere la diversificazione dei due comparti anche e soprattutto in ragione delle recenti pronunce giurisprudenziali e della imminente sindacalizzazione del mondo militare. Per questo obbiettivo che perseguiamo da anni questa occasione è davvero irrinunciabile.
Queste ed altre rivendicazioni sottoporremo a breve all’Amministrazione confidando nella condivisione dell’obbiettivo di garantire percorsi di carriera razionali, funzionali ed equi che oltre a motivare il personale, ci consentano di recuperare il gap esistente tra noi e le altre Forze di Polizia che nelle sedi contrattuali penalizza fortemente la nostra Amministrazione sotto il profilo della retribuzione media.