Riordino – Congresso – Confederalità | Intervista al Segretario nazionale Emilio Carannante
Molta carne al fuoco in questi giorni per la categoria e per la nostra organizzazione. Iniziamo con il riordino. Ormai se ne parla da mesi, l’impianto del provvedimento è largamente conosciuto dai colleghi, secondo la tua percezione qual è il suo reale livello di gradimento della categoria?
Ormai attendiamo a giorni il provvedimento definitivo del Consiglio dei Ministri ed il sentiment dei colleghi è quello di grande attesa di un provvedimento di cui la gran parte della nostra Comunità ha colto gli oggettivi tratti positivi. La riscrittura delle regole sulla distribuzione delle responsabilità e delle funzioni al nostro interno valorizzando insieme merito, anzianità e professionalità acquisite, è un elemento senza dubbio propulsivo che ha introdotto il provvedimento. La possibilità di sviluppo e di mobilità delle nostre carriere rappresentata dal riordino è un tratto secondo la mia impressione apprezzato dalla categoria. Allo stesso modo l’innalzamento del livello culturale attraverso l’introduzione dell’obbligo del titolo di studio di diploma superiore per l’accesso e dei diplomi di laurea triennale e magistrale per i ruoli superiori è senza dubbio una innovazione positiva. I benefici economici strutturali come l’incremento dei parametri, molto significativo per le qualifiche apicali, che anche e soprattutto nei prossimi contratti e dal punto di vista previdenziale svilupperanno i loro effetti economici migliorativi per i colleghi. Senza dubbio il riordino viene percepito secondo me con un provvedimento di grande valore.
Le sigle sindacali particolarmente critiche verso il provvedimento, usano le maniere forti sotto il profilo comunicativo, pensi che le loro argomentazioni abbiano qualche fondamento e che abbiano raccolto consensi tra i colleghi?
Beh per chi come noi segue le vicende sindacali da qualche anno è davvero assurdo ad esempio che alcune sigle sindacali che nel 2006 si dichiaravano favorevoli ad un riordino da scriversi con la copertura finanziaria di 119 milioni, parlino di truffa rispetto ad un provvedimento con uno stanziamento di circa 1.000.000.000 di euro. Purtroppo per loro l’età media è elevata nella Polizia ed i colleghi hanno buona memoria e non hanno l’anello al naso.
L’argomentazione più forte è quella di aver impiegato gli stanziamenti per il bonus di 80 euro per il riordino e di averli sottratti dalle tasche dei colleghi.
Se non puoi convincerli allora confondili diceva il buon Confucio. Ormai non solo alcune sigle sindacali ma anche singoli dirigenti sindacali alla caccia di consensi, di visibilità, di qualche click e like in più, altri addirittura con l’obbiettivo di regolare i conti interni alla loro organizzazione, si sono pervicacemente applicati a denigrare il riordino ed attribuire la responsabilità di tutte le supposte storture ai Sindacati che, come la Uil Polizia, maggiormente si sono impegnati in questa complessa opera di mediazione, di armonizzazione, di confronto paziente di tutti gli attori coinvolti, di sensibilizzazione del Governo e del Parlamento sulle necessità della categoria. Allora è necessario ripetere questo mantra, dai prova, ripeti insieme a me:
- Nella legge di stabilità 2016, mi sembra all’art. 52, l’erogazione del bonus è stata condizionata al riordino;
- Noi, come del resto le altre sigle eravamo decisamente contrari ed abbiamo compiuto ogni sforzo riuscendo a far presentare un emendamento correttivo alla legge;
- Nessun emendamento fu discusso a causa della crisi di Governo: alla legge di stabilità fu posta la “fiducia”
- L’unico modo per ottenere lo stanziamento di quelle somme, altrimenti perdute, era sedersi a quel tavolo ed a lavorare per portare a casa il risultato migliore per la categoria e lo abbiamo fatto.
Ripetere questo mantra ogni mattina ed ogni sera mi da la forza di rispondere e spiegare pacatamente ai colleghi che si presentano, smartphone alla mano, facendoti guardare video e dichiarazioni e dicendo: “Però gli ottanta euro nu li pijamo piu’ : E’ NA TRUFFA!”
A parte gli scherzi, trovo davvero avvilente disinformare strumentalmente i colleghi proprio in un passaggio così delicato per la nostra categoria: Il riordino, come abbiamo detto, è senz’altro un passo avanti complessivo per la Polizia di Stato ma si presenta come una brezza marina in una regata: certamente nel breve può essere più favorevole per qualcuno, i più bravi ed i più esperti ne traggono un maggior beneficio rispetto ad altri che magari si attendevano di svegliarsi tutti nella qualifica o nel ruolo superiore. Un po’ come nel 95 quando però, anche allora, le polemiche, anche violente, non mancarono. Ciò che un dirigente sindacale deve giudicare è la filosofia di un provvedimento del genere e gli effetti concreti su tutta la categoria. Ah dimenticavo: per il nostro Comparto siamo riusciti a conservare il bonus di 80 euro per i colleghi con un reddito annuo fino a 28.000 euro, ripeto solo per il nostro Comparto, mentre normalmente il bonus è per redditi fino a 26.000 euro. Questo è un beneficio pensato proprio per compensare i colleghi più giovani che non beneficiano di incrementi significativi dei parametri.
Cambiamo argomento: Il II Congresso Uil Polizia, ci avviciniamo a grandi passi alla celebrazione del Congresso: due parole sull’esperienza del tuo mandato di Segretario Nazionale e la tua personale visione degli obbiettivi che la nostra Organizzazione deve fissare per l’agenda del prossimo futuro.
Questi anni in Segreteria Nazionale sono stati per me un momento di crescita incredibile accanto a figure che hanno fatto la storia del sindacalismo di polizia. Sono stati anni a tratti duri e faticosi, ma gli obbiettivi che ci eravamo posti ed in particolare quello del ricompattamento della frastagliata scena sindacale in una cornice confederale negli ideali riformisti della UIL erano e sono ambiziosi quanto irrinunciabili. Abbiamo lavorato fino all’ultimo per questi obbiettivi e l’aggregazione dei diversi soggetti nella nostra Federazione così come l’esperienza fondamentale del Cartello con SIULP, SIAP e CONSAP, sono un risultato per continuare tenacemente in questa direzione.
Gli obbiettivi da mettere in agenda sono secondo me quelli di rimettere al centro del confronto con l’Amministrazione la cultura del rispetto delle regole democratiche e dei diritti dei colleghi, della Trasparenza, della lotta agli sprechi ed ai privilegi che sono un macigno al collo della Polizia di Stato. Coltivare la cultura dell’efficienza per offrire ai colleghi ambienti e procedure di lavoro funzionali in cui operare e per offrire la sicurezza che bisogna considerare un patrimonio di tutti i cittadini da salvaguardare ad ogni costo.
Per salutarci ti chiedo di esprimere il tuo concetto di confederalità in una parola chiave.
Mi chiedi troppo, non solo in genere un logorroico ma nemmeno Ungaretti.
Per essere il più sintetico possibile ti dico che Confederalità è sentirsi un Lavoratore della Polizia di Stato e non una specie di missionario o appartenente ad un’ordine cavalleresco , lottare per i diritti di tutti, per una Polizia giusta, democratica, efficiente e farlo insieme ai lavoratori di tutte le categorie italiane.
Consentimi di salutare fraternamente i colleghi, gli amici ed i visitatori del nostro sito ed augurare BUON CONGRESSO a tutte le strutture ed a tutti i quadri e gli Iscritti Uil Polizia.