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Riorganizzazione delle articolazioni periferiche dell’Amministrazione della pubblica sicurezza

Riorganizzazione delle articolazioni periferiche dell’Amministrazione della pubblica sicurezza: un progetto segnato dal taglio degli organici voluto dal Governo!

Nel pomeriggio odierno si è tenuto presso il Dipartimento della P.S. – su richiesta della Federazione SILP CGIL-UIL Polizia – l’esame dello “Progetto di riorganizzazione delle articolazioni periferiche dell’Amministrazione della pubblica sicurezza: schema di Decreto del Capo della Polizia – Direttore Generale della pubblica sicurezza, da adottare ai sensi dell’articolo 9 del

D.P.R. 22 marzo 2001, n. 208, avente ad oggetto la definizione dell’assetto ordinativo, delle competenze e delle dotazioni organiche delle articolazioni periferiche dell’Amministrazione della pubblica sicurezza.” alla presenza del Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza.

L’Amministrazione ha aperto i lavori facendo una panoramica sul dispositivo normativo in esame, dalla genesi, passando per la lunga fase di elaborazione, fino alla sua prossima applicazione. Ha specificato che la complessiva rimodulazione dell’organizzazione di tali strutture si è resa necessaria oltre che per l’oggettiva obsolescenza e per la frammentazione del quadro regolatorio di riferimento, anche alla luce della significativa riduzione degli organici del personale della Polizia di Stato, realizzata attraverso il D.Lgs. 29 maggio 2017, n. 95, in attuazione della delega recata dall’articolo 8, comma 1, lettera a), della legge-delega 7 agosto 2015, n. 124 (c.d. “Legge Madia”).

Infatti, la dotazione organica della Polizia di Stato è destinata a passare, entro il 1° gennaio 2027, da 117.291 a 108.403 unità.

Il predetto D. Lgs. n. 95/2017, che ha attuato il cd. “Riordino delle carriere”, ha anche determinato la “dirigenzializzazione” delle qualifiche di Vice questore e di Vice questore aggiunto, nonché delle qualifiche equiparate della carriera dei Funzionari tecnici e delle carriere dei Medici e dei Medici veterinari della Polizia di Stato.

I rilevanti interventi menzionati hanno, quindi, richiesto una complessiva rivisitazione delle precedenti scelte organizzative, al fine di ottimizzare l’impiego delle risorse disponibili e di individuare nuove soluzioni, tese a rendere le diverse strutture che operano sul territorio più efficienti e flessibili.

Il provvedimento riguarda: le Questure ordinarie e di particolare rilevanza; i Distretti, Commissariati distaccati e sezionali di pubblica sicurezza; i Posti di polizia (nell’ambito del comune capoluogo della provincia o della città metropolitana in cui ciascuna Questura ha sede); gli Uffici periferici delle “Specialità” con cui vengono istituti anche i Centri operativi per la sicurezza cibernetica (nuova denominazione dei Compartimenti di polizia postale e delle comunicazioni); i Reparti Mobili; i “Reparti speciali” (i Reparti Volo, il C.A.S.V., il C.N.E.S., i Nuclei sommozzatori, le Squadre acque interne, il Centro coordinamento servizi a cavallo e cinofili, le Squadre a cavallo, le Squadre cinofili, i Reparti Prevenzione Crimine, i Nuclei Artificieri e le Squadre Tiratori Scelti); le Scuole della Polizia di Stato; gli Uffici di coordinamento sanitario; la Polizia scientifica con la ridenominazione dei Gabinetti in Centri e dei Posti di segnalamento in Sezioni di Polizia scientifica, nonché la variazione delle linee di dipendenza per i Centri provinciali e per le Sezioni di Polizia scientifica, che faranno capo direttamente ai Centri Interregionali/Regionali di Polizia Scientifica, mentre le Questure e i Commissariati distaccati, ove i Centri provinciali e le Sezioni di Polizia scientifica hanno sede, si limiteranno ad assicurare il supporto logistico e gestionale alle predette strutture; i Centri per lo svolgimento delle funzioni di supporto tecnico-logistico sul territorio.

In particolare, per Questure e Commissariati di P.S., è stato delineato un nuovo modello organizzativo e la rideterminazione delle dotazioni organiche assegnate sulla base delle risultanze di un articolato sistema di indicatori, sottoposti anche al vaglio dell’ISTAT, tesi a rilevare le criticità rilevanti sotto il profilo dell’ordine pubblico e della sicurezza pubblica e i carichi di lavoro dei singoli contesti territoriali di riferimento.

Il provvedimento riunisce, per la prima volta in un unico atto (di competenza del Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza), le disposizioni concernenti le linee di dipendenza, l’organizzazione, le funzioni e le dotazioni organiche degli uffici della Polizia di Stato che operano sul territorio: saranno affidate a separati atti le eventuali ulteriori disposizioni di dettaglio, come ad esempio quelle relative alle modalità d’impiego o di funzionamento degli uffici e reparti.

Come Federazione SILP CGIL – UIL Polizia, pur riconoscendo l’impegno profuso dai gruppi di lavoro succedutesi nel tempo nell’elaborazione del progetto in esame, ha sottolineato i limiti strutturali dell’impianto, in cui la riduzione della dotazione organica – aggravata da scelte opinabili nelle preposizioni di svariate articolazioni, unitamente a scelte organizzative non di prospettiva, con particolare riferimento al settore tecnico e tecnico-scientifico –, è elemento pregiudizievole rispetto al buon funzionamento dell’apparato sicurezza.

Un’architettura che risente anche dello sbilanciamento dei posti di funzione riservati al Dipartimento rispetto alle altre articolazioni della Polizia di Stato, che ha come conseguenza un depauperamento dell’essenziale funzione di pubblica sicurezza sul territorio.

La riduzione degli appartenenti alla Polizia di Stato rappresenta, ribadiamo ancora una volta, una scelta governativa miope, irragionevole – fermamente contestata da questa Federazione – che ha comportato l’amara conseguenza, sul piano istituzionale, di privare i cittadini di quasi 10.000 operatori a presidio della loro sicurezza.

E’ di tutta evidenza l’esigenza – non rinviabile – di una revisione della c.d. “Legge Madia”, finalizzata al ripristino della dotazione organica originaria della Polizia di Stato, che consenta un’appropriata rimodulazione dei ruoli e delle carriere del personale, con un incremento dei posti di funzione, per una migliore funzionalità di tutte le articolazioni della P.S..

Rispetto ai rilievi da noi avanzati, l’Amministrazione ha precisato che verrà istituto un apposito gruppo di lavoro con il compito di vagliare il buon funzionamento del nuovo impianto organizzativo a cui potranno essere apportati dei correttivi ove dovessero emergere delle disfunzioni, ferma restando l’esigenza – condivisa – di un incremento della dotazione organica della Polizia di Stato.

Con riferimento alla nuova Direzione Centrale per la Polizia Scientifica e la Sicurezza Cibernetica, è stato riferito che il prossimo 2 maggio si riunirà lo specifico gruppo di lavoro – da noi fortemente voluto – con il compito di armonizzare e strutturare al meglio la componente Polizia Scientifica, la componente Polizia Postale e il CERT.

In ordine alle criticità su ruolo e funzioni del personale tecnico e tecnico-scientifico – evidenziate dalla Federazione SILP CGIL – UIL Polizia in più incontri e documenti –, l’Amministrazione ha rinnovato l’impegno di costituire un apposito gruppo di lavoro. Infine, l’Amministrazione si è impegnata a procedere, possibilmente entro 90 giorni dalla registrazione del dispositivo alla Corti dei conti, alla costituzione delle S.I.S.C.O., Sezioni Investigative Periferiche dipendenti dal Servizio Centrale Operativo della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato (con competenza sulle fattispecie criminose di particolare gravità di cui all’art. 51, comma 3-bis del codice di procedura penale) e delle articolazioni periferiche per la Sicurezza Cibernetica.

Il comunicato:

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