Riorganizzazione Reparti Mobili: la “squadra” del cuore – Report Riunione
Il 2 maggio, la Federazione Uil Polizia, unitamente alle altre OO.SS. di categoria, ha incontrato un delegazione del Dipartimento guidata dal Prefetto Savina, Vice Capo Vicario della Polizia.
Quello odierno è stato il terzo incontro avente ad oggetto una Bozza di Decreto di riorganizzazione dei Reparti Mobili e nonostante dei passi avanti dell’Amministrazione su alcune criticità da noi sollevate nelle riunioni precedenti, il confronto si è incentrato su alcuni punti cruciali sui quali abbiamo ribadito con forza la nostra contrarietà.
In particolare le prospettata possibilità di dividere le squadre dei Reparti Mobili in delle unità operative ibride definite “semisquadre” non ci pare assolutamente un percorso condivisibile.
Nei Reparti Mobili italiani, segmento di vera eccellenza della Polizia di Stato che, senza tema di retorica, viene preso a modello dalle Polizie di tutto il mondo, esistono grandi e specifiche professionalità, procedure, equipe collaudate e modelli operativi ed addestrativi precisi.
L’addestramento e l’operatività dei Reparti si basa su un modulo specifico, codificato intorno al quale sono allestiti mezzi ed equipaggiamento ed al cui interno vi è una precisa distinzione di compiti e mansioni.
Questa è la squadra che garantisce oggi efficienza del servizio, protocolli operativi collaudati e migliorati negli anni e soprattutto sicurezza degli operatori. Si tratta di colleghi che operano insieme magari da anni, che si capiscono con uno sguardo e che sono addestrati per fronteggiare le molteplici criticità dei servizi di Ordine Pubblico.
Seppure, rispetto alle riunioni precedenti, l’Amministrazione ha inteso specificare che l’impiego delle cosiddette “semisquadre” dovrebbe circoscriversi solo ad alcuni servizi, abbiamo affermato il timore, se non la certezza, che tale previsione determinerebbe un impiego parcellizzato dei Reparti, da parte delle autorità locali di P.S., che non ci trova assolutamente favorevoli.
La F. Uil Polizia ha opposto le proprie argomentazioni sottolineando la vaghezza e nebulosità della bozza stessa: molte, troppe incognite che esporrebbero il personale impiegato ad alti rischi per la propria incolumità e che comporterebbe una dispersione della professionalità.
Affrontare un simile rischio proprio in un momento storico in cui vi è invece bisogno di rimodulare i Reparti partendo da quanto di altamente efficiente possono oggi esprimere per fronteggiare l’attuale recrudescenza delle violenze di piazza da parte di gruppi sempre maggiormente organizzati e strutturati.
Altro elemento dolente è stata la prospettazione di delegare le funzioni degli enti matricolari dei Reparti Mobili alle Questure e di eliminare gli attuali uffici servizi presenti nei nuclei in alcuni Reparti Mobili unificandoli in un unico ufficio servizi di Reparto. Anche a tali previsioni abbiamo espresso la nostra ferma contrarietà. L’incontro ha avuto l’epilogo sperato con un rinvio ad altra data per maggiori approfondimenti nell’auspicio che il Dipartimento voglia rivedere le proprie posizioni alla luce delle nostre osservazioni.