Contrattazione

Sequenza contrattuale parte giuridica – Report riunione tecnica dell’8 marzo 2018

Sequenza contrattuale parte giuridica – Report riunione tecnica dell’8 marzo 2018

 

Ieri la F. Uil Polizia è stata convocata unitamente alle OO.SS. ed alle rappresentanze militari del Comparto presso il Ministero della Funzione Pubblica ad un incontro tecnico per dar corso al confronto sul rinnovo della parte giuridica del Contratto di Lavoro 2016/2018 dopo la sigla della preintesa sulla parte economica.

Adeguamenti stipendiali ed arretrati

Preliminarmente la F.Uil Polizia ha espresso al Dr. Valerio Talamo, alla guida della delegazione di parte pubblica,  tutto il suo rammarico per il mancato rispetto degli impegni assunti circa la liquidazione degli adeguamenti stipendiali concordati e degli arretrati con il cedolino di Marzo.

La duplice causa di questo inaccettabile ritardo va ricercata nelle lungaggini dell’iter dell’emissione del provvedimento che abbiamo appreso essere stato bollinato dalla Corte dei Conti solo il 7 marzo.

Ma bisogna ricordare anche come i lavori della preintesa sulla parte economica sono stati funestati anche da un vero e proprio ostruzionismo dinamizzato dalla campagna elettorale, che nulla aveva a che fare con gli interessi della Categoria,  di alcuni Sindacati del Comparto e Rappresentanze militari del Comparto, comunque firmatari dell’accordo.  Ciò ha determinato il protrarsi dei lavori per diverse sedute senza nulla poter aggiungere alla consistenza degli stanziamenti che erano fissati nella legge di stabilità e che il Governo, in carica per l’ordinaria amministrazione, non aveva alcun potere di implementare.

La concomitanza di questi elementi ha determinato purtroppo  lo slittamento ad Aprile della liquidazione delle somme dovute sulla nostre buste paga.

L’Addendum oggetto della preintesa, le risorse e la disponibilità ad un ampliamento delle materie da parte del Dipartimento della Funzione Pubblica.

 

La scelta, effettuata nella preintesa, di destinare le risorse stanziate per l’incremento della parte fissa e continuativa  dei salari bloccati da quasi un decennio, oltre all’incremento della somma oraria dello straordinario, ha fatto conseguire una ridotta disponibilità di risorse per finanziare istituti giuridici ed indennità  ferme da anni e per prevedere nuove indennità per i lavoratori del comparto.

E’ possibile però iniziare il dibattito sugli strumenti giuridici giungendo ai lavori del rinnovo del prossimo contratto, che inizieranno tra pochi mesi, con una intesa sugli strumenti giuridici da finanziare nella prossima legge di stabilità.

Molti sono però i temi che devono essere messi al centro del confronto per individuare strumenti normativi che attengono alla vita professionale e personale dei lavoratori del comparto e su cui è fondamentale e possibile individuare soluzioni e strumenti efficaci in quanto non determinano varianze di spesa.

Parliamo ad esempio di strumenti per rendere pienamente fruibili per i poliziotti e gli altri lavoratori del Comparto alcuni diritti sanciti da norme vigenti qualil’applicazione dell’art 42 bis del D.lgs 151 del 2001, ovvero l’assegnazione temporanea dei poliziotti con figli fino a 3 anni di vita.

Strumenti di tutela assicurativa sanitaria e legale che potrebbero essere finanziati da risparmi di spesa dell’Amministrazione.

Una tipizzazione riconosciuta delle malattie professionali, la costituzione di CMO esclusive per la Polizia di Stato, il passaggio all’INAIL per gli infortuni sul lavoro.

Il CD “congedo solidale” per usufruire in caso di necessità di congedi di altri colleghi che non li hanno fruiti.

L’istituzione di una banca dati presso l’Inps per i dipendenti della Polizia di Stato, affinché siano inserite le contribuzioni, fisse e accessorie e aggiornate le posizioni assicurative per garantire certezza e celerità nel calcolo pensionistico in relazionei benefici maturati dai poliziotti;

La previsione dell’aspettativa di cui all’ art 18 della legge 183/2010;

Superare i ferraginosi meccanismi che determinano ritardi anche di anni nella liquidazione delle indennità erogate da convenzioni con Enti esterni per i lavoratori delle specialità;

Migliorare il sistema delle relazioni sindacali strumento di tutela dei diritti e di migliore funzionalità dell’Amministrazione.

Rendere pienamente cogenti gli accordi stipulati è assolutamente necessario. Dobbiamo registrare il sostanziale fallimento dall’attuale meccanismo di raffreddamento delle controversie ex art. 25 ed è opportuno prevedere strumenti diversi ed  anche un efficace sistema sanzionatorio per chi deliberatamente ed in maniera grave e reiterata viola gli accordi sindacali ed i diritti dei Lavoratori.

Libertà sindacali

E’ ora di superare gli anacronistici limiti alle libertà sindacali nella Polizia di Stato. Dopo 37 anni dalla L. 121/81 e l’eliminazione del divieto di iscrizione ai partiti politici non ha più alcun senso impedire l’iscrizione dei Poliziotti alle Confederazioni ed alle Associazioni sindacali esterne.

Questo è il vero punto di partenza per aprire concretamente la Polizia di Stato alla società civile ed all’interno mondo del lavoro, questo è l’obbiettivo strategico e la rivendicazione che porremo con forza nel confronto.  Questo è il punto di partenza per la razionalizzazione e promuovere l’evoluzione della rappresentanza sindacale. Ritenere di intervenire sulla quantificazione della rappresentatività e sull’autonomia economica delle organizzazioni sindacali non riteniamo sia ne’ opportuno ne’ possibile in questo tavolo visto che sono peraltro materie disciplinate da norme di rango primario.

la soppressione degli organismi  sindacali di profilo paritetico operata sulla scorta dell’ 12 comma 20 del d.l. 95/2012, ha determinato un vulnus della partecipazione sindacale che è assolutamente necessario eliminare ripristinando le Commissioni e la loro funzionalità con modalità paritetiche.

Straordinario

E’ stato necessario destinare parte di nostri salari al finanziamento della somma orario dello straordinario che peraltro costituisce una parte sostanziale del reddito per molti ma non per tutti.

Ribadendo il nostro no all’utilizzo dello straordinario emergente come forma di programmazione del lavoro, e rivendicando trasparenza, informazione, razionalizzazione di questo strumento. Attualmente con argomentazioni non condivisbili come la privacy o altro, le informazioni sullo straordinario emergente sono sottratte al confronto con i sindacati della Polizia di Stato.

Abbiamo ottenuto già nella preintesa economica l’impegno della parte pubblica alla massima trasparenza e pianificazione di questo istituto.

Promuovere la pianificazione del lavoro e monitorare attraverso il confronto con le OO.SS. l’utilizzo dello straordinario è la sola garanzia di determinare risparmi di spesa secondo noi notevoli da destinare al FESI  attraverso la disincentivazione di abusi e utilizzo irrazionale dell’istituto che deve peraltro essere  accessibile a tutti per dare la possibilità di implementare il proprio reddito.

Valorizzare la professionalità degli operatori addetti al Controllo del Territorio e pattuglianti.

Se sotto il profilo dell’Ordine Pubblico, dell’attività investigativa ed informativa la Polizia di Stato raggiunge livelli di eccellenza riconosciuti in tutto il mondo, sotto il profilo del controllo del territorio certamente, è necessario compiere ogni sforzo per migliorare.

La percezione di insicurezza è elevatissima ed in qualche modo è stata protagonista anche delle scelte elettorali degli italiani. La vera emergenza di questo periodo storico è la microcriminalità, i comportamenti antisociali ed i reati predatori. La diffusione di questi fenomeni è addirittura impossibile da quantificare perché i dati sulle denunce ricevute sono sproporzionati rispetto alla loro reale portata. Semplicemente i cittadini neppure denunciano più furti in abitazione, borseggi, violenze che oggettivamente sono in aumento esponenziale soprattutto in zone particolarmente degradate del nostro territorio.

La paura dei cittadini inibisce lo svolgersi sereno della vita quotidiana, danneggia l’economia dei territori ed imbarabarisce il dibattito pubblico basato su un diffuso senso di insicurezza che da spazio a estremismi securitari,  xenofobia, sfiducia generale nelle istituzioni.

E’ necessario riportare le forze dell’ordine nelle nostre strade sotto il profilo quantitativo e qualitativo e valorizzare le professionalità del settore iniziando dalla istituzione di una adeguata indennità che remuneri un lavoro tra i più difficili, rischiosi e logoranti.

IL DPCM e le risorse stanziate per la efficienza dei servizi  

Nella preintesa economica abbiamo ottenuto la disponibilità della parte pubblica a concertare l’utilizzo di queste risorse, 150 milioni di euro, stanziate dal Governo uscente.

Tali risorse da destinarsi al FESI ed all’avvio dell’area negoziale della Dirigenza, possono essere utilizzate anche per finanziare nuove indennità come quella del Controllo del Territorio per i pattuglianti.

Il fondo individuato con il DPCM può essere ulteriormente implementato anche dal nuovo esecutivo e consentire finalmente un serio confronto sull’adeguamento e magari anche sul tema della defiscalizzazione delle indennità accessorie.

G. De Fazio UILPA Polizia Penitenziaria, S. Riccardi Uil Polizia

La piattaforma rivendicativa della F.Uil Polizia.

Dando ampia disponibilità a lavorare con il massimo impegno su questi ed altri temi, abbiamo preannunciato la produzione in tempi brevi di una piattaforma rivendicativa contenente i temi che riteniamo prioritari per questo confronto. Una piattaforma che sarà frutto di sintesi tra le organizzazioni appartenenti alla nostra Federazione e socializzata con gli organismi statutari delle rispettive organizzazioni.

La complessità del confronto e la scelta di siglare la preintesa.

I molti e complessi temi sul tavolo, le diverse sensibilità all’interno del Comparto registrate nella riunione tecnica, testimoniano la bontà della scelta promossa dalla F.Uil Polizia di chiudere preliminarmente l’intesa economica e dare una risposta immediata ai poliziotti che ogni giorno con impegno e sacrificio garantiscono la sicurezza del Paese. Attendere la conclusione del confronto per ottenere delle somme già stanziate e liquidabili, sarebbe stata una scelta folle e non rispondente agli interessi della Categoria.

 

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