Squadre UOPI: un preciso ruolo operativo  ed una nuova identità per queste unità di prima eccellenza della Polizia di Stato

Report Riunione di Martedì 29 Maggio 2018

 

Oggi la UIL Polizia ha partecipato ad un esame congiunto sulle modalità di riorganizzazione delle Unità di Primo Intervento attualmente operative presso le Questura dei Capoluoghi di Regione Italiani.

Dopo il periodo sperimentale di impiego di queste unità.  che nascono con il precipuo scopo di garantire una rapida reazione e messa in sicurezza dei teatri di attentati terroristici all’indomani dei gravissimi eventi registrati in molte città europee, si rende necessario conferire  una precisa identità di queste squadre ed una loro collocazione strutturale tra le articolazioni del Controllo del Territorio su base nazionale.

Nel corso della riunione presieduta dal Vice Capo della Polizia con funzioni vicarie  Prefetto Luigi Savina, l’Amministrazione ha esplicitato il progetto di collocare le UOPI nell’ambito dei Reparti Prevenzione Crimine e Unità distaccate di tali Reparti.

L’individuazione dei Reparti che ospiteranno le UOPI abbiamo appreso essere stata effettuata con un criterio sinergico rispetto alla presenza di unità analoghe dell’Arma dei Carabinieri in maniera di garantire attraverso un’azione coordinata, la copertura di tutto il territorio nazionale in caso di eventi che richiedano l’intervento di tali unità specializzate.

Le UOPI saranno poste alle dirette dipendenze della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, le UOPI presenti negli aeroporti di Milano Malpensa e Roma Fiumicino nell’ambito degli Uffici di Polizia di Frontiera, sono invece poste  alle dipendenze della Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere.

Condividendo gli obbiettivi dell’iniziativa abbiamo interloquito con l’Amministrazione segnalando come si debba andare verso la realizzazione di una particolare specialità della Polizia di Stato nella quale collocare le UOPI per le precipue caratteristiche di tali unità.

Abbiamo auspicato come la nuova collocazione presso i Reparti Prevenzione Crimine non debba snaturare l’impiego delle UOPI relegandole in qualche modo a compiti di Controllo del territorio o vigilanze dinamiche che sono estranee alla loro natura operativa che è alternativa a qualunque compito dovendo essere prontamente impiegate in casi di particolare gravità.

 Ove nell’ambito della riorganizzazione i colleghi vangano trasferiti dalla sede attuale, abbiamo sottolineato come sia necessario assicurare la relativa indennità e conservare l’anzianità per successive movimentazioni.

Abbiamo sostenuto infine come l’odierna occasione di riorganizzazione strutturale delle UOPI debba essere un momento per raccogliere le evidenze della pregressa sperimentazione e risolvere appieno i problemi di armamento ed equipaggiamento registrati, le difformità di impiego sul territorio quanto al numero delle pattuglie, le problematiche legate all’addestramento al tiro ed alle tecniche operative oltre al condizionamento fisico ed ai corsi di aggiornamento.

In attesa di individuare nel rinnovo del contratto di lavoro una specifica indennità per questi colleghi,  che hanno scelto di dare un contributo davvero impegnativo ed altamente specializzato alla sicurezza dei cittadini, è necessario continuare ad assicurare l’indennità di O.P. durante l’impiego.

Il termine anagrafico previsto per l’accesso alle UOPI, deve inoltre, secondo noi, essere innalzato a 45 anni.

Recependo le nostre osservazione il Dr. Savina ha assicurato ampia riflessione impegnandosi a monitorare con le OO.SS. – step by step –  le fasi di realizzazione della riorganizzazione dei queste Unità che debbono acquisire il ruolo importante e prestigioso che meritano tra le articolazioni di Prevenzione e Contrasto al Crimine della nostra Amministrazione.

 

 

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