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Applicazione per smarphone per interventi fuori servizio – NUE – Nuove piante organica del personale della Polizia di Stato: Esito riunione del 5 Ottobre

Applicazione per smarphone per interventi fuori servizio – NUE – Nuove piante organica del personale della Polizia di Stato: Esito riunione del 5 Ottobre

 

Ieri una delegazione del Dipartimento Guidata dal Prefetto Calabria, ha incontrato la Uil Polizia e le altre sigle sindacali.

Nel corso dell’incontro il Direttore Centrale per il Controllo del Territorio Maurizio Vallone ha illustrato la realizzazione da parte del Dipartimento di una applicazione per smartphone per la sicurezza dei colleghi in occasione di  interventi fuori servizio.

Tale applicazione, utilizzabile SU BASE ASSOLUTAMENTE VOLONTARIA da parte dei colleghi può consentire:

  • L’immediata geolocalizzazione del collega
  • Il contatto audio o audiovideo con il COT e la registrazione dell’evento
  • La rilevazione immediata di “uomo a terra” per segnare la condizione dell’operatore
  • La rilevazione della presenza dell’arma nella disponibilità del collega

ed una serie di altre funzionalità in grado di supportare concretamente l’operatore in occasione di interventi fuori servizio.

Abbiamo espresso il nostro vivo compiacimento per l’iniziativa che può essere uno strumento davvero efficace per tutelare la sicurezza dei colleghi e per documentare eventi che spesso sono oggetto di procedimenti penali.

Troppo spesso infatti a causa di una avversione pregiudizievole di una parte per fortuna circoscritta del mondo politico e di alcuni media, i colleghi vengono fatti oggetto di denunce che distorcono la realtà generando lunghi procedimenti penali ed un vero e proprio calvario per loro e per le loro famiglie.

Uno strumento di accertamento dei fatti consentirà di evitare attacchi mediatico-giudiziari ed anzi di documentare la commissione di reati nei confronti dei colleghi quali resistenza, oltraggio o lesioni a PU, rifiuto di generalità e quant’altro, oltre a tutelare la sicurezza di chi opera garantendogli un immediato supporto.

Abbiamo manifestato l’esigenza di interventi tempestivi sulle modalità operative del NUE che attualmente è affidato a personale del Call Center neppure sottoposto alla necessaria verifica dei requisiti soggettivi per mansioni così delicate che attengono alla sicurezza ed al soccorso pubblico.

I tempi di reazione sono troppo lunghi e non consentono interventi immediati e, come è successo lo scorso luglio, quando il piccolo Leonardo è deceduto in condizioni orribili dopo essere caduto accidentalmente in un torrente, determinano ritardi fatali negli interventi delle Forze dell’Ordine, VV.FF. e del personale sanitario. In occasione della morte del bimbo, nell’alessandrino, i VV.FF. furono allertati fatalmente dopo oltre 15 minuti dalla richiesta al NUE non potendo intervenire in tempi adeguati per evitare la tragedia.

La procura di Torino di recente ha aperto un procedimento penale sequestrando i nastri di molte richiesta al NUE i cui tempi di reazione troppo dilatati hanno determinato gravi conseguenze per i cittadini.

Nella stessa riunione il Prefetto CALABRIA ha illustrato il progetto di una ridefinizione delle piante organiche della Polizia di Stato su base Nazionale.

Le piante organiche della Polizia di Stato sono ferme al 1989 quando l’organico era di 117.000 unità.

La Legge “Madia” prevede che gli organici della Polizia di Stato raggiungano per il 2027 le 106.242 unità suddivise in 102.291 ordinari, 3575 Tecnici e tecnico-scientifici e 376 sanitari.

Oggi siamo poco al di sotto delle 100.000 unità quindi 6000 uomini in mendo delle previsioni di organico e per raggiungere gli obiettivi previsti contemperando i prossimi pensionamenti dei colleghi sarà necessario assumere 40.000/45.000 unità nei prossimi 10 anni.

Sulla base di questo e sulle attuali esigenze del Paese il Dipartimento sta predisponendo una nuova pianta organica del personale.

Abbiamo osservato come il radicale mutamento della società e del Paese in questi anni ha determinato nuove esigenze a cui si deve far fronte con l’implementazione di alcuni settori specifici a cominciare dalla Polizia delle Comunicazioni, basti pensare che un numero in crescita esponenziale delle denunce che gli uffici ricevono riguardano reati di natura telematica o commessi con l’uso di questi strumenti, oppure lo stato di grave carenza delle specialità quali la Stradale o la Polizia Ferroviaria soprattutto in determinate zone.

Alcuni territori sono in gravissime difficoltà di organico e la stessa articolazione dei cd “posti funzione” per i dirigenti deve essere rivisto. Sul punto abbiamo ribadito la necessità di adeguare la polizia alla normativa vigente ed istituire un’anagrafe pubblica dei curriculum dei Dirigenti.

Abbiamo stigmatizzato la tendenza ad una fungibilità selvaggia del personale della Polizia di Stato senza ponderare l’impiego dei colleghi alle loro qualifiche, alle loro competenze specifiche, alla loro età anagrafica ed anche al gradimento degli incarichi.

Un passaggio fondamentale del riordino deve essere lo stabilire le mansioni di ogni ruolo e di ogni qualifica in maniera specifica ed inequivocabile per costruire un asset efficiente della nostra amministrazione che deve essere fatta da professionisti della sicurezza specializzati ed adeguati alle mansioni svolte.

Sulla base di questa attività potrà essere fatta una adeguata elaborazione delle piante organiche.

Troppo spesso l’esperienza, la professionalità e le competenze vengono svilite considerando gli uomini e le donne della Polizia di Stato come numeri, impiegandoli in maniera massificata con logiche ispirate all’emergenzialismo ed ai cosiddetti motivi di “necessità e di urgenza”, alibi ad una scarsa propensione alla pianificazione su basi scientifiche

Recependo le nostre osservazioni il Prefetto Calabria ha aggiornato il complesso confronto che dovrà portare ad una ridefinizione complessiva delle piante organiche che i poliziotti italiani attendono da oltre 30 anni.

 

 

 

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